Quando si parla di Alzheimer, cosa fare per riconoscere i sintomi e per aiutare i nostri cari che ne sono ammalati. Più che due domande, rappresentano due momenti cruciali nella vita di una famiglia in cui molte cose piano piano cambieranno.
Il 21 Settembre ricorre la Giornata Mondiale dell’Alzheimer, istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per sensibilizzare le persone su questo tema. Seppur oggi non esista una cura, le diagnosi precoci e le terapie comportamentali o la musicoterapia, possono contribuire a rallentare l’avanzamento di questa malattia dilagante.
Un tema su cui è importante fare informazione dato che la popolazione ne è sempre più affetta, in rari casi anche in età giovanile.
È una malattia neurodegenerativa che ha un forte impatto sulla vita di chi se ne ammala, tanto quanto su quella dei caregiver che devono occuparsi di loro.
Sappiamo che, spesso, occuparsi di un parente affetto da Alzheimer porta a sentirsi sopraffatto dalle sfide quotidiane.
Ecco perché vogliamo concentrarci su come riconoscere i primi sintomi e come assistere i genitori anziani che soffrono di questa malattia. Leggi i nostri consigli pratici da attuare quotidianamente.
Che cos’è l’Alzheimer?
L’Alzheimer è una malattia di natura neurologica che colpisce il cervello e provoca una degenerazione che ha come conseguenze la perdita di memoria, problemi di linguaggio, pensiero e comportamento.
Si verifica quando le cellule cerebrali iniziano a morire, causando una diminuzione della quantità di sostanza grigia nel cervello. Ci sono diversi fattori di rischio per lo sviluppo dell’Alzheimer, tra cui l’età avanzata, la storia familiare e la genetica.
L’Alzheimer è la forma più comune di demenza e rappresenta circa il 60-80% dei casi.
Secondo i dati sull’Alzheimer dell’Istituto Superiore di Sanità, in Italia ci sono circa 1,2 milioni di persone affette da demenza. Di questi, l’80% è rappresentato da pazienti affetti da questa malattia.
Questo significa che ci sono circa 960.000 persone in Italia che vivono con questa malattia, a fronte del fatto che la nostra popolazione tende sempre più a invecchiare.
Come riconoscere i sintomi dell’Alzheimer?
Uno dei primi sintomi dell’Alzheimer è la perdita di memoria a breve termine. La persona può dimenticare le cose appena apprese o dimenticare dove ha messo gli oggetti.
Oltre a questo, tra i sintomi che potrebbero manifestarsi vi sono i seguenti:
- difficoltà a pianificare o eseguire attività familiari, come preparare i pasti o vestirsi;
- confusione mentale nel ricordare gli avvenimenti;
- difficoltà di comunicazione;
- cambiamenti di umore e difficoltà a mantenere le relazioni sociali;
- non riconoscere luoghi o persone.
Chi scorge i primi sintomi, o presunti tali, spesso è portato a minimizzare gli episodi tuttavia una diagnosi precoce può essere di aiuto nel trattamento dei sintomi stessi, seppur a oggi non esista una cura in grado di arrestare questa malattia.
Cosa fare, dunque, se si sospetta che il proprio genitore anziano abbia l’Alzheimer? In questi casi è importante rivolgersi quanto prima al medico di famiglia per riportare l’accaduto e chiedere una valutazione specialistica.
Il medico può eseguire diversi test per escludere altre cause di sintomi simili e per determinare se la persona ha l’Alzheimer. Potrebbe trattarsi anche di un’altra forma di demenza che, comunque, è bene identificare per conoscerne sintomi, possibili sviluppi e soprattutto valutare come meglio aiutare il proprio famigliare.
Come aiutare i genitori anziani con l’Alzheimer?
Una volta diagnosticata la malattia, ci sono alcune cose che si possono fare per aiutare il proprio genitore.
- Mantieni la routine: la routine è molto importante per le persone con Alzheimer. Cerca di mantenere una routine regolare per aiutare il tuo genitore a sentirsi sicuro e confortevole.
- Prenditi cura della salute fisica: gli anziani affetti da questa malattia sono più suscettibili alle infezioni, alle cadute e ad altri problemi di salute. Assicurati che il tuo genitore abbia una dieta sana ed equilibrata e faccia esercizio fisico regolare.
- Mantieni il tuo genitore coinvolto: coinvolgi il tuo genitore in attività familiari, come cucinare, fare giardinaggio o guardare la televisione insieme. Ciò può aiutare il tuo genitore a sentirsi utile e coinvolto.
- Fai attenzione ai cambiamenti di umore: possono esserci degli sbalzi umore improvvisi o estremi. Cerca di capire le cause dei cambiamenti di umore del tuo genitore e di trovare modi per aiutarlo a gestirli.
- Crea un ambiente sicuro: l’Alzheimer può portare a problemi di sicurezza, come la tendenza a vagare o la dimenticanza di accendere il fornello. È importante creare un ambiente sicuro per il tuo caro.
- Offri un supporto emotivo: questa malattia può essere spaventosa e isolante non solo per il caregiver ma anche per chi ne soffre e nei momenti di lucidità è cosciente di ciò che sta accadendo. Offrire sostegno emotivo al tuo caro può aiutare a mantenere una buona qualità della vita.
- Chiedi aiuto: prendersi cura di un genitore con Alzheimer può essere molto impegnativo. Chiedi aiuto ad amici, parenti o alle agenzie specializzate in assistenza domiciliare qualificata.
Assistenza anziani malati di Alzheimer
Non è possibile prevedere con certezza quale sarà l’iter di questa malattia, in termini di tempo. In alcuni casi si ragguagliano peggioramenti importanti nel giro di pochissimi anni o mesi, in altri il decorso è più lento.
L’Alzheimer è una malattia cronica che richiede una lunga e costante assistenza, sia per i pazienti che per i loro familiari.
Le persone affette da questa malattia spesso hanno bisogno di assistenza a tempo pieno, sia di notte che di giorno. Ciò significa che il peso dell’assistenza ricade spesso sui caregiver.
Quando il carico di occuparsi dei genitori anziani ricade sui figli unici, diventa ancora più opprimente. Affrontare le difficoltà derivanti dall’evolversi della malattia può diventare logorante.
Un genitore che non riconosce più i propri figli, i nipoti e che sembra aver perso la propria personalità e non ricorda molto della sua vita.
È un carico emotivo che si aggiunge a quello fisico e a tutte le mansioni che bisogna organizzare e svolgere per accudire il proprio caro ammalato in casa o nelle RSA.
Assistenza domiciliare o nelle case di cura
In Italia, si stima che circa il 60% dei pazienti con Alzheimer viva a casa propria, assistiti dai propri familiari, mentre il restante 40% si trova in strutture di cura.
Organizzare dei turni orari, per il giorno e per la notte, per prestare assistenza al proprio caro può essere una valida soluzione per non incorrere in un forte stress o esaurimento. È molto difficile fare tutto da soli, conciliando vita personale, le mansioni di accudimento e la vita professionale.
Negli anni abbiamo creato una rete di assistenza anziani a Padova e in tutto il Veneto, aiutando a oggi più di 5.000 famiglie in questo gravoso compito.
Traendo vantaggio anche dai sussidi per i caregiver è possibile sostenere dei costi accessibili per garantire un’assistenza professionale ai propri genitori malati.
Abbiamo esaudito negli anni tante richieste diverse, fornendo il supporto del nostro personale badante per poche ore al giorno o full time, di notte o in convivenza.
Contattaci per chiedere informazioni sul nostro servizio di badanti specializzati nel gestire gli anziani affetti da demenza senile e malattie neurodegenerative.