Il servizio di assistenza familiare è pensato per supportare persone anziane, disabili, malate e le loro famiglie. Sempre più spesso, queste ultime non riescono a occuparsi dei propri cari come vorrebbero.
Entra, perciò, in gioco la figura professionale dell’assistente familiare che si occupa di accudire la persona fragile, cercando di preservare la sua autonomia laddove possibile. In particolar modo, il suo ruolo è quello di garantire la sua sicurezza del soggetto assistito.
L’attività di assistenza alla famiglia può compiersi in due differenti modi:
- presso una struttura dedicata (ospedaliera o RSA) che si occupa di soggetti bisognosi e dove è necessario l’intervento coordinato insieme ad altre figure come gli operatori socio-sanitari;
- presso il domicilio della persona assistita, grazie a assistenti familiari (badanti) e assistenti domiciliari qualificati (ad esempio operatori socio sanitari, infermieri, fisioterapisti).
In base alle proprie necessità, ogni famiglia può usufruire di un assistente familiare: per alcune ore, in orario full-time o in soluzione di convivenza.
È una professione sempre più richiesta dal mercato e che impiega sia uomini che donne. In aumento anche il numero di italiani che trovano occupazione come assistenti familiari. Nel 2021 c’è stato, infatti, un balzo dal 20 al 31% di italiani assunti con questa qualifica rispetto all’anno precedente.
Scopriamo tutto sul servizio di assistenza familiare che Royal Assistance offre nelle province di Padova e Venezia.
Quando rivolgersi a un centro di assistenza familiare
La necessità nasce quando i caregivers (solitamente i figli) non possono o non riescono più a occuparsi dei propri cari. Spesso, le circostanze impongono una cura e attenzione costante. Se il parente fragile non è più autonomo nei movimenti, nell’igiene e nelle loro necessità fisiologiche, è il momento di ricorrere all’aiuto di un collaboratore qualificato.
Questa è decisamente una valida alternativa al ricovero in una struttura. Rimanere nella propria casa, per l’anziano o la persona disabile, è fonte di benessere psicologico. Grazie anche ai sussidi economici erogati dagli enti locali o l’Inps, è possibile ricevere una somma di denaro prestabilita, da destinare al pagamento dell’assistente familiare o badante.
Assegno di cura per pagare la badante
L’assegno di cura rappresenta un aiuto economico concreto per sostenere l’assunzione del personale badante.
Il contratto nazionale prevede un compenso minimo di € 984,01 lordi al mese per chi assiste persone non autosufficienti in convivenza. Si tratta di circa € 920 netti oltre a vitto e alloggio. L’assegno di cura può raggiungere la soglia massima di € 1.000 quindi può coprire in parte o in toto il costo del collaboratore.
Un sussidio che permette di non dover rinunciare alla soluzione di assumere un collaboratore familiare. Che sia per poche ore o in convivenza con i nostri cari, per essere totalmente sereni che siano sempre assistiti.
Questo assegno viene erogato sotto forma di voucher per le cure domiciliari. Il beneficiario è il familiare che si prende cura, a tutti gli effetti, della persona non autosufficiente o disabile. Può spettare alla famiglia che accudisce il parente o conoscente al proprio domicilio, o a chi si avvale della collaborazione di persone esterne oppure operatori sanitari.
Il ricevente del sussidio e la persona assistita non devono necessariamente avere vincoli di parentela. Nel caso in cui quest’ultima sia in grado di prendere decisioni che riguardano la propria vita, è direttamente beneficiario dell’assegno di cura. Infine, può ricevere questo tipo di indennità anche un’altra persona anziana anagraficamente convivente.
Per sapere tutto sulle condizioni e modalità di erogazione dell’impegnativa di cura domiciliare (ICD) in Veneto, puoi leggere questa guida.
L’assistenza domiciliare al fianco del badante
L’attività di un badante può facilmente essere integrata con quella dell’assistenza domiciliare.
L’assistente familiare accudisce persone anziane, malate o disabili che possono avere diversi livelli di autosufficienza sia psichica che fisica. Contribuisce a preservare, ove possibile, la loro autonomia e benessere, oltre a garantirne la sicurezza.
In base agli accordi presi con il diretto interessato o con la famiglia, il badante può, inoltre, occuparsi anche di alcune faccende. Per esempio quelle domestiche, il pagamento delle bollette o fare la spesa.
Vi sono attività che, tuttavia, un badante non può espletare come la somministrazione di alcune tipologie di farmaci, soprattutto per via endovenosa. Per questi e altri servizi, il lavoro dell’assistente familiare può essere integrato con l’assistenza domiciliare, svolta da:
- infermieri professionali, per esempio per la somministrazione di farmaci o flebo, la rilevazione dei parametri vitali o per medicazioni accurate;
- fisioterapisti, per mantenere i livelli di mobilità di una persona fragile che si muovo poco o è impossibilitata a deambulare, o per la ripresa post-operatoria;
- operatori socio-sanitari, per occuparsi di determinate mansioni laddove non siano concordate con il badante o quest’ultimo presti servizio solo per alcune ore al giorno.
Il nostro compito in Royal Assistance è quello di trovare il giusto compromesso tra le esigenze delle famiglie e un costo per loro sostenibile. Significa ascoltare e capire di cosa hanno realmente bisogno. Aiutarli a scoprire a quali tipologie di sussidi economici possono avere diritto e come presentare domanda.
Per qualsiasi informazione o per richiedere l’aiuto di un assistente familiare, uno dei nostri centri di Padova, Dolo e Piove di Sacco.