L’importanza dell’acqua: i rischi della disidratazione negli anziani

La ricorrenza della giornata mondiale dell’acqua istituita dalle nazioni unite, ci ricorda quanto l’argomento dell’acqua sia ancora un punto di fondamentale importanza per l’umanità: da sempre tra le maggiori cause di disparità sociale e di conflitti tra popolazioni. La sua eventuale mancanza è anche grave problematica ambientale. L’opera di sensibilizzazione dei cittadini per limitarne gli sprechi, incentivata da giornate come questa, è mai come ora cruciale. Tralasciando i vari aspetti, sociali ed ecologici,  che la distribuzione e la conservazione di questa preziosa risorsa porta con sé, vogliamo soffermarci su uno dei ruoli primari legati all’utilizzo di questo bene, ovvero quello dell’idratazione dell’essere umano,  ponendo un particolare focus sul delicato tema della disidratazione negli anziani.

“Per l’umanità l’acqua è una forza di cambiamento sociale: una preziosa risorsa della quale far tesoro, da proteggere e usare saggiamente, perché l’alternativa è la privazione, la malattia, il degrado ambientale, il conflitto e la morte.”  – Philip Ball

Le linee guida per una corretta idratazione

Il ministero della salute ha dedicato una pagina specifica per indicare quale sia il consumo d’acqua giornaliero raccomandato alla popolazione, per il mantenimento di un livello generale di benessere nell’individuo, per il corretto svolgimento delle sue normali funzioni fisiche e cognitive e per prevenire appunto la disidratazione negli anziani.

Come indicato dalla breve guida, nella quotidiana assunzione d’acqua rientra a pieno titolo nel conteggio anche quella data dal consumo di alimenti: ne forniscono infatti circa un 20% dell’apporto giornaliero. Vanno ovviamente privilegiati quelli ricchi d’acqua quali frutta e verdura, fondamentali alla dieta di ognuno di noi. Ben si prestano come alternativa efficace al liquido per la prevenzione del fenomeno di disidratazione negli anziani ma anche nei soggetti più giovani.

Sono invece, dal conteggio, fortemente esclusi gli alcolici e la caffeina, in quanto hanno effetti diuretici, pertanto sono responsabili degli effetti avversi a quelli ricercati di idratazione.

Le quantità di riferimento del fabbisogno giornaliero indicate nella pagina ministeriale, sono ovviamente diverse per le varie fasce d’età, ma trovano il loro picco nella popolazione adulta, con  un consumo medio indicativo di 2 litri per la donna e di 2,5 litri per l’uomo, parametri nei quali rientra anche il corretto apporto per contrastare la disidratazione degli anziani.

Attenzione però: questi dati fanno riferimento a condizioni “normali”. In condizioni favorevoli alla perdita di liquidi corporei quali durante il periodo estivo, nel caso di attività fisica/motoria superiore alla media o all’insorgenza di problematiche  gastro-intestinali (quali vomito e diarrea) questi valori salgono considerevolmente, fino a un loro possibile raddoppio!

Le cause della disidratazione negli anziani

Le persone della terza età sono una tra le categorie più a rischio di incorrere negli effetti di una non corretta idratazione. Le cause di una maggiore disidratazione negli anziani, rispetto alle altre fasce d’età sono le seguenti:

  • Con l’avanzare dell’età il senso della sete si fa meno acuto.
  • La scarsa autonomia di movimento e di comunicazione impediscono all’anziano prendersi un bicchiere d’acqua o di comunicare un bisogno al caregiver.
  • I farmaci, solitamente assunti in quantità maggiori con l’avanzare dell’età, spesso hanno un effetto diuretico o possono aumentare il livello di sudorazione.
  • I reni, ormai stanchi, funzionano meno o non del tutto correttamente; il corpo fa più fatica a trattenere i liquidi.
  • Sintomi quali la disfagia e l’iperventilazione.
  • L’essere maggiormente soggetti a contrarre malattie, che possono provocare vomito o diarrea.

Disidratazione negli anziani:
i rischi da non sottovalutare

Il ritardo nell’introduzione dell’acqua utilizzata dal nostro corpo ci porta alla pericolosa comparsa del fenomeno di disidratazione negli anziani, soggetti già vulnerabili.

La disidratazione negli anziani contribuisce all’incremento di varie problematiche cognitive e umorali che possono affliggere la terza età:

  • perdita d’attenzione e della memoria,
  • incremento del senso di confusione,
  • una maggiore irritabilità.

Dal punto di vista fisico e fisiologico i rischi della disidratazione negli anziani crescono in maniera allarmante, andando a incidere su tutte le funzioni basilari dell’organismo: bocca asciutta, occhi infossati, perdita della sudorazione, problematiche nella respirazione, aumento della pressione sanguigna, difficoltà nell’escrezione di urine e feci; ma anche vertigini, sonnolenza, spossatezza e sensazione di malessere diffuso.

Una grave disidratazione può addirittura aumentare il rischio di mortalità e ospedalizzazione, provocando:

  • Tromboembolie secondarie
  • Aritmie cardiache
  • Insufficienza renale
  • Deliri
  • Infezioni urinarie e polmonari
  • Tossicità farmacologiche

Come prevenire la disidratazione negli anziani

Circa il 20% della popolazione anziana soffre in maniera cronica degli effetti causati dalla mancanza di una corretta idratazione quotidiana. La prevenzione della disidratazione negli anziani è uno dei ruoli-chiave degli operatori che svolgono ruolo di assistenza nei confronti delle persone in questa fascia d’età.

Alcune strategie di prevenzione e cura della disidratazione negli anziani possono essere le seguenti:

  • Definire un corretto apporto idrico quotidiano che si aggira intorno agli 8 bicchieri al giorno.
  • Nelle strutture ma anche a domicilio, per il caregiver è utile adottare una scheda di rilevamento liquidi, soprattutto nei casi più gravi.
  • Attuare strategie incentivanti: dare delle alternative come tè, infusi alla frutta o succhi di frutta, somministrare terapie farmacologiche con un bicchiere colmo di acqua, abitudine di prendere una tisana prima di coricarsi.
  • è bene mettere il bicchiere nelle mani della persona e attendere che questa termini di bere, rispettando i suoi tempi e le sue modalità.
  • è importante stimolare la sete ogni ora e mezza durante l’arco della giornata.
  • Limitare il consumo di alcolici e caffè che hanno un effetto diuretico.


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“Anche una goccia d’acqua ha la capacità di amare quando cade su di un filo d’erba ingiallito e lo disseta.”  – Romano Battaglia

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