Mancinismo è un termine derivante dal latino “mancus”, sinonimo di storpio o imperfetto. L’etimologia non lascia dubbi: i mancini sono storicamente visti come “sbagliati” e quindi portano con sé una lunga storia di pregiudizi, oltre che di tentativi forzati di correzione.
“E lo sapeva bene Paganini, che il diavolo è mancino, è subdolo e suona il violino.” – Franco Battiato, Lode all’Inviolato
Eppure, nonostante il biasimo causato da questo “essere fatti al rovescio” i mancini sono sempre esistiti e continuano a esistere in una percentuale apparentemente stabile nella popolazione mondiale.
Le origini genetiche del mancinismo
La ricerca scientifica stabilisce che dalla preistoria un individuo su 10 è sempre stato mancino. Questo rapporto rimane invariato fin da allora, senza che sia mai soggetto ad alcuna influenza del succedersi di diverse culture e abitudini umane.
L’utilizzo prevalente della mano sinistra non è una scelta, ma una tendenza già scritta nel nostro DNA a un utilizzo prevalente dell’emisfero destro per le funzioni motorie. I diversi emisferi cerebrali funzionano difatti in maniera incrociata, comandando i movimenti del lato opposto del corpo.
Nonostante quindi la tipica ambidestria in età prescolare, con l’esordio di attività manuali complesse quali lo scrivere, questo tratto genetico emerge senza subire alcuna influenza esterna. Le differenze nel cervello che porteranno a una determinata lateralizzazione sono oggi osservabili con i moderni strumenti scientifici, che stabiliscono dunque l’immutabilità di questo fattore. Guai quindi a chi cerca di forzare un mancino all’utilizzo dominante della destra!
I vantaggi dell’essere mancini
Dal punto di vista evolutivo il mancinismo potrebbe essere sopravvissuto proprio grazie a degli inaspettati benefici dell’utilizzo della mano sinistra. Il poter completare compiti altrimenti impossibili ai destri avrebbe dato funzionalità a questa caratteristica a fronte della selezione naturale. Per non parlare dell’eventuale capacità di sorprendere un avversario durante un combattimento!
Si ipotizza perfino una maggiore intelligenza, grazie alla capacità di utilizzo di entrambi gli emisferi in maniera più veloce ed efficiente. Tuttavia la ricerca in merito è ancora insufficiente per poter confermare del tutto queste ipotesi.
Mancinismo nell’epoca moderna
Sebbene nell’odierno mondo occidentale l’essere mancini non desti particolare ostilità, è in tempi relativamente recenti che questi hanno cominciato a essere identificati come individui normali. Prima degli anni 70′ difatti, il mancinismo era considerato al pari di un disturbo cognitivo, apparentemente correlato a dislessia e disgrafia.
Stabilito infine dalla comunità scientifica che l’essere mancini è una caratteristica puramente personale non legata ad alcun disturbo, il mancinismo ha iniziato ad acquisire sempre maggior prestigio.
Senza necessità di alcuna grande battaglia sociale e grazie soprattutto ad alcuni testimonial d’eccezione (Gandhi, Barack Obama, Leonardo Da Vinci, Mozart), oggi l’utilizzo prevalente della mano sinistra non solo è accettato socialmente, ma anche visto come sintomo di genio e creatività.
Sia per i motivi sopraccitati che per la diffusa convinzione che nell’emisfero destro (quello dominante nel mancinismo) risiedano le maggiori capacità di inventiva dell’intelletto umano.
Giornata mondiale dei mancini
Basta dare uno sguardo al web e si possono scoprire aziende, associazioni e gruppi che promuovono e producono strumenti e servizi dedicati ai mancini.
Il 13 Agosto 1992 è stata istituita anche la giornata internazionale a loro dedicata, grazie a un’iniziativa promossa dal lefthanders club. Lo scopo? Aiutare a diffondere nel mondo conoscenza sul fenomeno del mancinismo, facendone conoscere sia i lati positivi che le difficoltà, legate all’essere una piccola minoranza in un mondo di strumenti e abitudini destinati prevalentemente a chi utilizza la mano destra.