“Ti amo con un amore che è più dell’amore.”
(Edgar Allan Poe)
L’amore: un sentimento sfuggente, da sempre fonte d’ispirazione per poeti e sognatori. Non ha età, non ha limiti e non muore. Succede, e questo è tutto.
Per celebrare l’amore, in particolare l’amore nella terza età e nella malattia, vi proponiamo due film in cui questa emozione è vissuta attraverso gli occhi di personaggi speciali, che resteranno impressi nel vostro cuore: Tessa, una giovane ragazza innamorata della vita, ed Ella e John, una coppia di anziani coniugi impegnata in un viaggio.
Una storia d’amore e malattia: “Now is good” (regia di Ol Parker, 2012)
“L’amore vuole tutto, e ha ragione.”
(Ludwig van Beethoven)
Il trailer del film Now is good ci mostra la diciassettenne Tessa Scott interpretata da una eterea e convincente Dakota Fanning, vuole scartare ogni giorno della sua vita e gustarlo come fosse un cioccolatino. Ha preparato una lista di cose da fare, alcune spericolate e folli, altre perfettamente normali per una ragazza della sua età. Tessa desidera soprattutto innamorarsi.
Non ha tanto tempo a disposizione: dietro al suo pallore si nasconde una diagnosi di leucemia in fase terminale. Malgrado quattro anni di chemioterapia, la malattia sta prendendo il sopravvento, e Tessa ne è perfettamente consapevole.
Accanto a lei ci sono i genitori separati e soprattutto l’amica Zoey, l’unica che non la tratta da ammalata. Si intuisce che la separazione tra i genitori di Tessa è avvenuta a causa dell’incapacità, in particolare da parte della madre della ragazza, di gestire il peso della grave malattia della figlia.
Tessa incontrerà Adam, e vincendo timori e paure sceglierà di realizzare insieme a lui un sogno d’amore che riscatterà la sua sofferenza, presentata sempre in modo sfumato e delicato. Il ragazzo le donerà attimi di intensità e comprensione senza riserve, coglierà la sua vera essenza, superando il timore di vedersela strappare via dalla malattia. Tessa si sentirà finalmente uguale a tutte le altre adolescenti della sua età, e con Adam vicino otterrà la serenità per accettare ciò che il destino ha in serbo per lei.
L’amore nelle terza età: “Ella & John (The Leisure Seeker)”
(regia di Paolo Virzi, 2018)
“Una parola ci libera da tutto il peso e dal dolore della vita: quella parola è “amore”.”
(Sofocle)
Ella e John, interpretati magistralmente dai premi Oscar Helen Mirren e Donald Sutherland, sono una coppia che ha condiviso un’intera vita insieme. Ella è una donna arguta e coraggiosa, acuta e vivace. Il cancro l’ha resa fragile e minuta. John è un affascinante ed istrionico ex-professore di letteratura americana, con una profonda passione per Hemingway. L’Alzheimer lo lascia sempre più spesso spaesato e confuso.
Un amore profondo li tiene uniti anche nella terza età e li spinge a voler assaporare la libertà: desiderano essere liberi dalla preoccupazione che i figli nutrono per la loro condizione di salute, liberi di osare l’avventura, pur nella vecchiaia, liberi di restare insieme, malgrado le rispettive necessità di cura li vogliano destinati a vivere separati.
All’insaputa dei figli e con loro grande apprensione, spinti dall’amore nella terza età, decidono quindi di intraprendere un lungo viaggio a bordo del loro vecchio camper, il Leisure Seeker (il Cercatore di Tempo Libero), con cui da giovani giravano gli States durante le vacanze. Il loro percorso si snoda dal Massachussets alle Key Islands, in Florida, più precisamente a Key West, in una sorta di pellegrinaggio verso la casa in cui Ernest Hemingway si suicidò.
Durante il viaggio, Ella e John si lasceranno andare a confessioni e confidenze, si metteranno a nudo reciprocamente come mai avevano fatto prima. Il loro amore – tra litigi, vuoti di memoria, dolori e acciacchi della vecchiaia, risate e gelosia – ne uscirà rafforzato.
Un film on the road atipico, che narra di una storia d’amore nella terza età, dove i momenti spassosi e divertenti si alternano con sapiente equilibrio alla pura commozione, dal timbro intimistico e mai scontato.
L’amore è prendersi cura
“Che l’amore sia tutto, è tutto ciò che sappiamo dell’amore.”
(Emily Dickinson)
Questa consapevolezza è alla base del nostro lavoro e del nostro impegno quotidiano nel favorire il benessere delle persone più fragili. Anche con la convinzione che l’amore sia sempre un sostegno prezioso per tutti.